Paul Krugman ha pubblicato un ottimo post in cui argomenta che la mossa anti-deflazione dei prezzi di Draghi è la miglior prova che la presunta ripresa è una invenzione per gli allocchi e che la paura è la deflazione (grazie al mio amico Bergamini per la segnlazione). Naturalmente senza una politica fiscale espansiva a livello europeo e in particolare in Germania le armi di Draghi sono spuntate.
Uno splendido articolo di Fernando Vianello (con Anna Simonazzi) del 2003 su il manifesto appare di strordinaria attualità. Scritto in un momento in cui la parola deflazione fece capolino, Vienello spiega perché essa sia una sciagura. Ma allora perché, egli si domanda, gli economisti conformisti (fra cui, ahimé, v'è anche Krugman) si sperticano a predicare nelle università che la diminuzione dei prezzi è cosa buona e giusta? E' che hanno la memoria corta, e hanno ritenuto la deflazione evento dei tempi andati. Sul sito dedicato a Nando vi sono scritti splendidi. Dal classico "manifesto" della scuola scuola Sraffiano-Keynesiana
Il fascino discreto della teoria economica (con A. Ginzburg) ancora fondamentale per capire bene Keynes, al tenace riformismo radicale di Bloccare il masso è già una conquista del 2007. E' importante che i miei giovani amici MMT e Economie M5S leggano queste cose per apprezzare come l'economia non-ortodossa abbia una storia gloriosa nel nostro paese. Vianello, per esempio, fu uno dei fondatori della Facoltà di economia di Modena nata (allora) in stretta relazione con le lotte operaie, le 150 ore (le ore di studio strappate dagli operai) e le ricerche di Sraffa e Garegnani - con una finezza intellettuale da cui oggi siamo lontani, ma che ci si dovrebbe sforzare di recuperare. Il che significa meno web, meno TV, meno protagonismo, meno narcisismo e più duro lavoro comune di studio.Abbiamo perso la fine intelligenza di Vianello nel 2009.
Godetevi il suo articolo
. Per vs. comodità copio Krugman dopo Vianello.
Il Manifesto 31 maggio 2003
Nostalgia dell'inflazione
Annamaria Simonazzi, Fernando Vianello
Gli economisti hanno la memoria corta. Ma quando due Banche centrali sono pronte a fabbricare
inflazione e la paura della deflazione corre più veloce di quella della Sars, è il momento di
rinfrescare le idee, di riavvicinare la teoria economica al buon senso. Dopo che per anni il
«pensiero» insegnato nelle università e tradotto dalle Banche ha visto nella diminuzione dei prezzi
la panacea di ogni male.
domenica 10 novembre 2013
sabato 9 novembre 2013
Censure o sciattaggine de il manifesto
Micromega on line ha pubblicato un articolo inviato una settimana fa a il manifesto ( detto anche lo Sbilanfesto) e, per correttezza, alla Roberta Carlini, oggetto della mia critica. Nonostante le mie ripetute richieste, nessuna notizia dal giornale (censura o sciattaggine?) e neppure dalla Carlini (qui maleducazione è il termine preciso oggi domenica 10, dopo una settimana, mi ha cortesemente inviato una mail in cui ribadisce le proprie, legittime, posizioni). Perché al Foglio sono così gentili (opportunismo, cioè mi usano, o stile/educazione? l'educazione è di destra come dicono i miei figli? allora sono di destra). Qualcuno protesti col manifesto che, intanto, ieri (venerdì 8) pubblicava un indecente articolo di tal Tonino Perna, ribadendo la linea forza Europa. Mentre Storace si organizza per raccogliere le bandiere contro l'europeismo stupido. Grazie manifesto, grazie Carlini.
Anti-europeisti, non anti-europei
Sergio Cesaratto
In un suo articolo su Sbilanciamoci dal titolo significativo
“Euro, l’uscita è destra”, ripreso anche dalla Newsletter del PRC e da Micromega,
Roberta Carlini mostra di condividere le preoccupazioni di Enrico Letta e di
Eugenio Scalfari (Repubblica di
domenica) circa il pericolo che il prossimo Parlamento europeo veda una forte
presenza di forze anti-euro il cui “segno dominante” sarebbe populista e di
destra.
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venerdì 8 novembre 2013
Populista sarà lei. La ragionevolezza dei movimenti anti-europeisti
Pubblichiamo articolo uscito su Il Foglio. Qualche affermazione farà discutere: "i servi fanno gli interessi dei propri padroni" andava forse articolata in "i servi possono finire per essere conniventi agli interessi dei loro padroni", ma lo spazio è tiranno. Ci torneremo. Un articolo analogo inviato a il manifesto dopo una settimana non è stato pubblicato. Oggi ne hanno uno di tal Tonino Perna che scagiona Merkel ed Europa. Buon per loro.
Populista sarà lei.
La ragionevolezza dei movimenti anti-europeisti
Sergio Cesaratto
Uno spettro si aggira per l’Europa,
quello dei movimenti anti-europeisti. Enrico Letta ed Eugenio Scalfari (La
Repubblica 3 novembre) li hanno tacciati di populismo,
mentre l’ex vice-direttrice de il
manifesto, Roberta Carlini, li ha bollati come irrimediabilmente di destra
(Micromega on line). Silvano Andriani
(l’Unità 4 novembre) si è accodato alla
denuncia del pericolo, non mancando, naturalmente, di criticare la deriva
neoliberista di governi europei e della sinistra e suggerendo che una
correzione di rotta ideologica può riportare l’Europa su un binario di crescita
solidale. Purtroppo le questioni europee sono più complicate di un mero scontro
ideologico fra, diciamo, liberisti e sociademocratici. E’ uno scontro fra
interessi nazionali diversi. Magari non dei popoli, ma certo delle élite.
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martedì 5 novembre 2013
L'audizione a 5 Stelle e altro
Tre comunicazioni di servizio:
1) Il video del dibattito ieri con i "cittadini" M5S è qui:
http://webtv.camera.it/evento/4237. (sono circa a 1h e 25 minuti)
2) Lunedì prossimo a Siena:
1) Il video del dibattito ieri con i "cittadini" M5S è qui:
http://webtv.camera.it/evento/4237. (sono circa a 1h e 25 minuti)
2) Lunedì prossimo a Siena:
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venerdì 1 novembre 2013
La disunione bancaria europea - in prima su il manifesto
Pubblichiamo un mio articolo sulla questione bancaria europea pubblicato in prima su il manifesto, che ringrazio di cuore.
La disunione bancaria
europea
Sergio Cesaratto
Se qualche inveterato
europeista avesse mai riposto qualche speranza in un progresso europeo nella
direzione di istituzioni comuni adeguate alla ripresa della crescita
dell’intera Eurozona, le vicende che riguardano la cosiddetta unione bancaria
lo dovrebbero convincere definitivamente del contrario. La storia dell’unione
bancaria non è di quelle che eccita passioni, eppure è centrale alle vicende
della crisi.
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