martedì 27 agosto 2019

L'Europa a una svolta? Se fosse una cosa seria, se non ora quando?

 Pubblichiamo intervista su il sussidiario.net

VINCOLI DI BILANCIO UE/ La Germania è in crisi, l’Italia ne approfitti

- int. Sergio Cesaratto

Le economie dei Paesi Ocse sono in frenata e per FT a Bruxelles si studia un nuovo Patto di stabilità più soft. E’ il momento giusto per dare una svolta keynesiana


Nel giorno in cui l’Ocse segnala il rallentamento del Pil dell’area nel secondo trimestre (+0,5% rispetto al +0,6% dei primi tre mesi del 2019) con una frenata che tocca tutti i principali Paesi, soprattutto quelli europei, Germania compresa (-0,1%, contro un +0,4%) e l’Italia ancora fanalino di coda con la sua crescita zero, il Financial Times ha ieri rilanciato l’indiscrezione (in parte poi smentita dalla portavoce Ue) che la Commissione europea voglia riscrivere il Patto di stabilità e crescita per renderlo più soft. Secondo il quotidiano economico inglese, a Bruxelles starebbe girando un documento, per ora tecnico e informale, che prevede la riscrittura delle regole di bilancio e l’allentamento dei vincoli. È forse venuto il momento di riscrivere il Patto di stabilità e di crescita in chiave più espansiva? “Verrebbe da dire: finalmente e se non ora quando – risponde Sergio Cesaratto, professore di economia politica all’Università di Siena – perché l’Europa ha contribuito a destabilizzare l’economia mondiale. Ma il processo non sarà agevole, i segnali sono ancora timidi, soprattutto in Germania, e l’Italia, alle prese con la crisi di governo, rischia di lasciarsi sfuggire la grande occasione di poter indirizzare la riforma delle regole Ue”.

martedì 20 agosto 2019

Il governo M5s-Pd non sia un “Monti-Bis”

Il mio articolo su Il Fatto quotidiano (20 agosto 2019) col buon titolo redazionale: Il governo M5s-Pd non sia un “Monti-Bis”. Ecco la versione originale:


Chi scrive non ha avuto un atteggiamento pregiudizialmente ostile verso il governo giallo-verde. Ricordiamoci qual era l’alternativa PD: un’impostazione liberista e succube dell’Europa. Se il governo non è stato fortunato dal punto di vista della congiuntura internazionale, esso non ha tuttavia brillato per visione strategica, in particolare il M5S. La Lega una visione infatti ce l’ha: quella del laissez faire, che la rende omogenea a Berlusconi. Sull’euro il governo non ha partorito proposte, se non qualcosa per mano del prof. Savona, quand’era ministro. Salvini si è limitato a battibeccare col Moscovici di turno.  Un anno di questa coalizione è alla fine costato un bel po’ in termini di maggiori interessi sul debito pubblico. A sinistra qualcuno ritiene che Salvini sia l’unico in grado di portarci fuori dall’euro, ma non so proprio se Giorgetti o la nuova alleanza col cavaliere lo consentiranno, e dubito che basterà stampare un po’ di mini-Bot per facilitare l’uscita.