giovedì 30 aprile 2020

Due video interviste su attualità e analisi economica

1) Politicamente Scorretti 7: intervista al prof. Sergio Cesaratto
CSEPI

2)  Presentazione delle Sei lezioni con la prof.ssa Lilia Costabile (allieva di Augusto Graziani) organizzato da Rethinking Economics Pisa (inizia al minuto 11 circa)
Buona visione

lunedì 6 aprile 2020

FAQ sull’Italia e l’Europa



Pubblichiamo articolo pubblicato da Micromega online.
In origine erano delle note per un giornalista tedesco che è un po' simpatetico con l'Italia e che sta preparando un articolo per il giornale tedesco più importante (con la FAZ, ma un po' più aperto), la Süddeutsche Allgemeinen Zeitung di Monaco.
Le ho trasformate in FAQ su quanto sta accadendo, spero utili.

Economia e pandemia: domande e risposte sull’Italia e l’Europa

Sergio Cesaratto

“A successful and long lasting union, like the US, helps its members in need. When New Orleans was hit by Hurricane Katrina, the initial faltering response horrified the nation. Congress then sent $71bn in aid, equivalent to more than a third of Louisiana’s gross domestic product. It did not content itself with waiving a balanced budget clause and allowing the state to plunge into debt. Other US states did not complain that Louisianans were lazy and corrupt, or wasted money on drinks and women, as the former head of the eurogroup of finance ministers, Jeroen Dijsselbloem, infamously said of southern Europeans.” Luigi Zingales (University of Chicago). [1]
Perché l’Europa dovrebbe salvare l’Italia che è stato un paese cicala?
Contrariamente a quanto dipinto dai mass media e, in maniera inqualificabile, da Jeroen Dijsselbloem, l’Italia è da trent’anni un paese frugale. Questa frugalità è misurabile dai surplus primari del bilancio pubblico [i saldi al netto della spesa per interessi] che sono in attivo dall’inizio degli anni novanta. In altre parole, da trent’anni gli italiani pagano più tasse di quanto ricevono come servizi pubblici o pensioni. E’ la spesa per interessi che manda in disavanzo lo Stato italiano, non una spesa pubblica allegra (naturalmente molta spesa pubblica è indirizzata male, ci sono sprechi, c’è molto da migliorare come efficienza ma, per esempio, il numero dei dipendenti pubblici in Italia è in rapporto alla popolazione molto inferiore alla Germania, come anche evidenziato dalla crisi sanitaria).[2] Anche David Folkerts-Landau, capo economista della Deu­tsche Bank ha ammesso due anni fa che “contrariamente a un diffuso pregiudizio, l’Italia è stato un Paese frugale".[3] Queste sono fra le poche voci “oneste” che si sono levate.

giovedì 2 aprile 2020

Una lezione sulla crisi

Lezione registrata il 1 aprile 2020 nell'ambito del corso del prof. (e amico) Paolo Pini a Ferrara (Paolo adotta le Sei lezioni come libro di testo)
https://drive.google.com/file/d/1Pv29QoA83fnnvy1sE6Hr_O-LDE5X_l41/view