martedì 15 marzo 2016

Europa anti-costituzionale: "Per la riconquista dell'autonomia politica ed economica del nostro paese". Un appello.


Appello originale qui

"Perché votare NO nel referendum costituzionale di ottobre - per la riconquista dell'autonomia politica ed economica del nostro paese contro la tirannia tecnocratica sovranazionale e dei trattati europei”.

Siamo di fronte a una delle più grandi mistificazioni politiche e culturali dalla fine della Seconda Guerra Mondiale

La contro-riforma costituzionale adottata dal governo Renzi, il c.d. DDL Boschi, viene presentata, dal governo e dalla quasi totalità dei media nazionali, come la più importante razionalizzazione delle istituzioni mai realizzata nel nostro paese, dopo decenni di politica degenerata e corrotta, da parte di una classe politica "nuova", giovane e risoluta. In realtà, con questo disegno di legge costituzionale, di cui va considerata la sinergia con la "nuova" legge elettorale, l'Italicum, siamo di fronte ad una delle più grandi mistificazioni, politiche e culturali, a partire dalla fine della II Guerra Mondiale, pari se non peggiore della stessa "riforma" costituzionale di Berlusconi, Bossi e Fini del 2005, sonoramente battuta col voto referendario del 25-26 giugno 2006 dalla maggioranza del popolo italiano.   

sabato 12 marzo 2016

Un’altra Europa è impossibile




 Il testo è il sunto di un intervento al convegno “La questione tedesca e la crisi della democrazia europea”, organizzato da Leonardo Paggi, Roma 26 febbraio 2016. E' stato pubblicato da Eguaglianza e libertà col titolo, un po' truce, "Perché questa Europa deve morire e morirà"

La maggioranza della “sinistra” si crogiola nell’illusione che l’Europa possa mutare pelle sotto la spinta della solidarietà fra i popoli europei. Da dove scaturisca tale speranza non è dato capire. Il problema europeo è legato alla crisi della democrazia, all’anti-politica, alla diffusa disaffezione, se non aperta ostilità di gran parte della popolazione ai meccanismi della rappresentanza e della mediazione politica. In termini più accademici questa è definita la crisi della democrazia. Questa disaffezione si traduce nell’idea che la politica sia tutta uguale, destra e sinistra, e che i politici siano tutti disonesti. Alla base di questa disaffezione, e in fondo anche alla base della pochezza progettuale ed etica dei politici, v’è la sostanziale impotenza della politica nazionale ad affrontare piccoli e grandi problemi, una volta privata delle leve della politica economica, e in particolare della sovranità monetaria, improvvidamente cedute a istanze sovranazionali dominate dalle potenze europee più forti. Questo spiega dunque molte cose.

giovedì 10 marzo 2016

Autogestione senza eccitazione



In occasione di un incontro a Roma su “Teorie e pratiche dell’autogestione – solo un modo di far fronte alla crisi o punto d’avvio di una diversa organizzazione economico-sociale?” il 13 marzo 2016, ho buttato giù alcuni appunti senza velleità scientifiche. Quello che temo di più è il crogiolarsi, a sinistra, su sogni e illusioni (ciascuno ha le proprie: “l’altra Europa”, “l’altra economia” ecc.) non valutando invece con freddezza e raziocinio passi più concreti.
Autogestione senza eccitazione
Sergio Cesaratto
(Università di Siena, Cesaratto @unisi.it)
A costo di smorzare gli entusiasmi de’ sinistra sul tema dell’autogestione, lasciatemi mettere a fuoco qualche problematica al riguardo. Distinguiamo per comodità due aspetti, micro e macro.
Ambedue vedono centrale il problema dell’informazione.