Altruismo, incentivi e informazione: due o tre cose che
so sull’esperienza socialista
Sergio
Cesaratto
<What does the economist economize? "'Tis
love, 'tis love," said the Duchess, "that makes the world go
round." "Somebody said," whispered Alice, "that it's done
by everybody minding their own business." "Ah well," replied the
Duchess, "it means much the same thing."
... if we economists mind our own business, and do that business well, we can,
I believe, contribute mightily to the economizing, that is to the full but
thrifty utilization, of that scarce resource Love – which we know, just as well as anybody else, to be the most precious
thing in the world> (D.H.Robertson 1954, p. 154, citazione di Alice da Lewis
Carroll)*
Sommerso dalla didattica
e dal chiudere un po’ di lavori, non ho potuto seguire con grande attenzione
quanto pubblicato in queste settimane in occasione del centenario della
rivoluzione sovietica. Del resto quel poco che ho letto (in italiano o in
inglese) non mi è stato di grande ispirazione. Manca una chiave. Questa chiave
io non ce l’ho. So due o tre cose che, come al solito, ho imparato dai maestri.
Un solo lavoro che ho letto recentemente (Foley 2017) mi è stato di qualche stimolo.
Ma anch’esso è per gran parte una intelligente rivisitazione del più importate
dibattito economico sul socialismo, quello che a partire dal famoso articolo
del 1908 del noto marginalista italiano Enrico Barone (1859-1924) discusse la
possibilità di una economia socialista, quanto questa si potesse effettivamente
discostare da quella capitalistica e l’efficienza relativa dei due sistemi. Di
questo dibattito sapemmo da studentelli di economia – quando eravamo ancora
allattati con la Vodka – dal benemerito napoleoncino (Napoleoni 1971).
Qualcos’altro ho imparato dai maestri circa gli effetti perversi che la piena
occupazione ha determinato sulla disciplina e la produttività, sia di qua che
di là della cortina di ferro. Poi non molto altro, ma non ho letto tanto
sull’argomento, per cui è con un po’ di presuntuosità che scrivo. Del resto è
un argomento mostruosamente vasto e il meglio è nemico del bene.