Una brava studentessa (non dico coraggiosa, perché per e mail mi ha riposto "Grazie professore, ma non credo sia stata una cosa così straordinaria") ha chiesto delle scuse (politiche e intellettuali naturalmente) a Prodi, di persona. Ho l'onore di essere stato invitato da Cristina il prossimo 27 marzo a Bologna, dove me la vedrò col braccio destro di Prodi, il prof. Paolo Onofri. Credo che ciò che abbia detto sia innnanzitutto di una dignità straordinaria (anche confrontato con le deformazioni di Prodi e dei reporter):
"Adesso, non le chiedo, come fa qualcuno, di formare un nuovo partito o ricandidarsi per riparare alla situazione. No, quello spetta a noi. Però le chiedo, come minimo, che riconosca le sue responsabilità e i suoi errori; e che magari ci chieda anche scusa."
Il video è qui , il testo e il commento di Cristina di seguito:
Ieri sera è uscito un articolo su Agi in cui si dichiara che durante l'incontro di Rethinking Economics Bologna con Prodi una studentessa (io) "aveva espresso dubbi sul progetto europeo auspicando un ritorno alle frontiere tra gli Stati Ue."
Tuttavia io non ho mai in nessun momento detto una cosa del genere ma ho piuttosto richiesto all'ex presidente del consiglio e della commissione europea di riconoscere le sue responsabilità ed i suoi errori nell'implementare politiche neoliberiste che ci hanno portato alla situazione attuale.
"Adesso, non le chiedo, come fa qualcuno, di formare un nuovo partito o ricandidarsi per riparare alla situazione. No, quello spetta a noi. Però le chiedo, come minimo, che riconosca le sue responsabilità e i suoi errori; e che magari ci chieda anche scusa."
Il video è qui , il testo e il commento di Cristina di seguito:
Ieri sera è uscito un articolo su Agi in cui si dichiara che durante l'incontro di Rethinking Economics Bologna con Prodi una studentessa (io) "aveva espresso dubbi sul progetto europeo auspicando un ritorno alle frontiere tra gli Stati Ue."
Tuttavia io non ho mai in nessun momento detto una cosa del genere ma ho piuttosto richiesto all'ex presidente del consiglio e della commissione europea di riconoscere le sue responsabilità ed i suoi errori nell'implementare politiche neoliberiste che ci hanno portato alla situazione attuale.