Pubblichiamo la traccia del mio intervento al Forum economia della CGIL in cui alcuni sindacalisti tedeschi hanno presentato un loro "Piano Marshall" per l'Europa. La presentazione e il dibattito non hanno modificato i miei giudizi. I sindacalisti hanno enfatizzato di più il finanziamento via una patrimoniale (i cui proventi, ma non sono sicuro di aver capito bene, proverrebbero per il 50% dalla Germania) piuttosto che dalla Tobin tax. Ma la retorica su questa magica tassa che frena la speculazione e redistribuisce reddito non è mancata. Più interessante quando han detto che vedono il piano come un inizio di un bilancio europeo. Invece elemento pre-keynesiano l'idea che vi siano in giro capitali finanziari inutilizzati che solo attenderebbero opportunità di investimenti sicuri e redditizi come quelli offerti dal Piano DGB. (Da un punto di vista Keynesiano non esistono "risparmi" inutilizzati. Dato che sono gli investimenti a generare i risparmi, questi non hanno esistenza autonoma dagli investimenti che li hanno generati). Più pertinentemente Andriani ha suggerito che dovrebbe essere la BCE a finanziare il piano. Non è mancata la retorica tedesca sull'importanza di una uscita "solida" dalla crisi (insomma un intervento della BCE non è cosa solida), da niente nasce niente ecc. A volte sembrava che la CO2 e la green economy fosse il loro vero assillo, ma sono certamente, come al solito, troppo maligno.
giovedì 11 luglio 2013
Cari compagni tedeschi
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giovedì 4 luglio 2013
A Zapping su Letta millantatore
Nuovo intervento a Zapping (Rai Radio 1) dell'ottimo Giancarlo Loquenzi. Circa al 19o minuto (dopo il ministro Mauro). Presente anche Oskar Giannino che sono stato tentato di chiamare dott.Giannino... Parlavo prendendo il bus da Siena a Roma, non proprio la situazione migliore.
Cliccare qui o qui (puntata del 3 luglio)
Cliccare qui o qui (puntata del 3 luglio)
mercoledì 3 luglio 2013
La deroga supponente
Un
amico, un tesoro di amico, Homo Aeserniensis, ci ha inviato una nota sulla
supposta deroga al patto di stabilità. Pubblichiamo con la sua autorizzazione
ma senza tagli che lui, persona educata, ci aveva chiesto con riguardo alla
battuta da caserma. D’altronde è tipico degli economisti supporre questo o
quello. Supponiamo, per esempio, di avere un supponente come Presidente del
Consiglio…
La
deroga supponente
di
Homo Aeserniensis
Spero che a
nessuno sia sfuggito il fatto che la supposta deroga al patto di stabilità sia
una bufala. In realtà Letta non ha strappato nessuna particolare concessione
all'Europa (a differenza della perfida Albione). ll margine dello 0,5% del
Pil oltre il 3% di deficit esisteva già automaticamente per tutti i paesi fuori
dalla procedura di infrazione. In ogni caso dovremo rispettare parecchie altre
condizioni.
condizioni.
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martedì 2 luglio 2013
I polli di Renzo e l'aquila tedesca
Pubblichiamo articolo uscito su il manifesto (un errore nel primo periodo è redazionale).
Opposizione a Berlino o l'Italia rischia tutto
Sergio Cesaratto
1.
Come
recentemente denunciato da Giorgio La Malfa su Il Sole, nel governo e nel paese appare emergere una mesta rassegnazione
a un futuro in cui ci si dovrà adeguare a standard di vita sempre più modesti e
in cui l’emigrazione sarà il premio per i più bravi. Le contorsioni della
politica, dalle fumosità di Enrico Letta, alle purghe del M5S, alle sparate di
Berlusconi, testimoniano un mix d'impotenza e d'ignoranza, i polli di Renzo che
si beccano fra di loro. Gli elettori percepiscono questo senso d’impotenza della
politica e di qui l’esteso sentimento di anti-politica. Finché la politica
aveva risorse da distribuire gli elettori italiani non si erano sentiti così
diffusamente Soloni. Ma errato sarebbe concluderne, come si fa spesso
soprattutto in area PD, che troppo si è sperperato nel passato per cui la
crescita potrà solo tornare quando avremo tutti imparato a scialare meno. E’ un
moralismo pernicioso che non porta da nessuna parte. Sostenere che se fossimo
stati virtuosi come la Germania ora non saremmo nei guai è un ragionamento da
“se mio nonno avesse le ruote”. E trascura il fatto che se tutti i paesi si
comportassero come la mercantilista Germania solo l’apertura di mercati su
Marte consentirebbe un generalizzato sviluppo export-led. Le vere occasioni il nostro paese le ha
probabilmente perdute quando mezzo secolo fa, per inadeguatezza della classe
dirigente, i frutti del boom economico non furono utilizzati per indirizzarlo
su un sentiero di sviluppo moderno e socialmente equo. Ma basta piangere,
ognuno a modo suo, sul latte versato. Guardiamo ai problemi dell’oggi.
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