«Ricchi per caso», il capitalismo e le istituzioni inefficienti
Sergio Cesaratto
L’Italia si avvia alle elezioni senza che la politica
indichi una direzione per il Paese. Il volume “Ricchi per caso” (il mulino,
2017, 319 pp. 19€) indaga le ragioni profonde del drammatico passaggio storico,
fra benessere e declino, che l’Italia sta attraversando. Il lavoro è curato da
Paolo Di Martino (Università di Birmingham) e Michelangelo Vasta (Università di
Siena), primi inter pares in un
gruppo di storici economici (che include G. Cappelli, A. Colli, E. Felice, A.
Nuvolari e A. Rinaldi). Al centro vi sono le istituzioni socio-politiche che
costituiscono la sua costituzione reale – ostacolo ai nobili intenti della Costituzione
formale. Gli autori si rifanno a un filone della letteratura economica che identifica
nell’appropriatezza di regole e istituzioni, formali e informali, l’anima dello
sviluppo in un continuum fra società politica e società civile spesso
dimenticato da coloro che si scagliano contro la casta.