sabato 9 dicembre 2023

Milei e la dollarizzazione argentina

 Articolo con Matias Vernengo sul nuovo presidente argentino e la sua proposta di dollarizzare il Paese, pubblicato su Il Fatto quotidiano lo scorso 27 novembre 2023.

Il ritorno del neoliberismo in Argentina

Matias Vernengo* e Sergio Cesaratto**

Il presidente eletto dell'Argentina, Javier Milei, è un populista di estrema destra, con tendenze autoritarie semi- fasciste. È un ammiratore di Trump e Bolsonaro e ha affinità con molti leader di estrema destra europei come Giorgia Meloni. È anche nemico del Papa, definito come "il rappresentante del Maligno sulla terra” per le sue critiche al capitalismo liberista. Le sue proposte vanno dal pericoloso - come la dollarizzazione, la chiusura della Banca Centrale, la drastica riduzione della spesa sociale, l'allentamento delle leggi sul possesso di armi e la criminalizzazione degli aborti - al folle - come l'istituzione di un mercato degli organi umani. Molte sue opinioni sono neo-autoritarie, come la sua critica alla democrazia e la sua minimizzazione delle violazioni dei diritti umani da partev dell'ultima dittatura. Durante la campagna elettorale ha affermato che potrebbe non fare nulla di ciò che ha promesso, con una eccezione: la dollarizzazione.

Ancora sui danni collaterali della politica monetaria

 Secondo articolo sui danni collaterali della politica monetaria pubblicato su Il Fatto quotidiano del 23 ottobre 2023

Danni collaterali del rialzo dei tassi: quel sussidio italiano alle banche tedesche

Sergio Cesaratto*

Oscar Wilde aveva ragione nel cogliere un aspetto melodrammatico nella politica monetaria. Al centro dell’attenzione c’è ora la politica della BCE di rialzo dei tassi di interesse, la sua efficacia sull’inflazione, i suoi costi in termini di reddito e occupazione. Meno note sono le tecniche con cui BCE e le altre banche centrali implementano le loro decisioni, ovvero fanno in modo che i tassi effettivi si adeguino ai tassi obiettivo. Sono aspetti specialistici ma che presentano ora risvolti, segnatamente un costo rilevante per i contribuenti, su cui è bene informare. Nel Regno Unito la faccenda è finita in parlamento, in Italia non se ne è parlato. Per capire dobbiamo fare un passo indietro.

Effetti collaterali del rialzo dei tassi

 

 E' tempo di riavviare questo blog. Posto due pezzi simili usciti qualche settimana fa, il primo su Lavoce.info

Per saperne di più qui 

Danni collaterali del rialzo dei tassi

Sergio Cesaratto*

La BCE e le altre maggiori banche centrali stanno erogando alle banche commerciali un considerevole flusso di interessi sulle cospicue riserve bancarie che esse hanno accumulate negli anni del quantitative easing (QE). Nella zona euro al tasso corrente del 4% su €3.587 miliardi (al 20/10/2023) fanno più di €143 miliardi all’anno. Per quanto in diminuzione, si tratta di cifre notevoli, soprattutto se cumulate su più anni. Tali costi comportano probabili perdite per le banche centrali nazionali (BCN) dell’Eurosistema che azzerano la loro capacità di trasferimento dei diritti di signoraggio ai propri governi oltre a intaccarne il capitale. All’estero se ne è discusso ma ancora poco in Italia. Eppure l’ampia remunerazione sulla liquidità bancaria sembra andare a vantaggio soprattutto delle banche dei Paesi del nord dove si concentra la liquidità in eccesso, e non di quelle italiane. Le norme impongono che il suo costo vada però condiviso fra tutte le BCN dell’Eurosistema, sicché la Banca d’Italia si trova a sussidiare le banche tedesche intaccando i profitti trasferiti al Tesoro italiano, inclusa la restituzione degli interessi sui titoli che la Banca ha acquistato gli scorsi anni. Proviamo a riassumere la vicenda (per i dettagli rimando a un mio working paper).

mercoledì 21 dicembre 2022

Intervista a Il sussidiario

 

J’ACCUSE/ “La Bce vuole la recessione e colpisce due volte l’Italia”

- int. Sergio Cesaratto

La Bce cerca una recessione per far diminuire l’inflazione e colpisce doppiamente l’Italia che si troverà quindi in grandi difficoltà

Continuano a far discutere le decisioni prese dalla Banca centrale europea la scorsa settimana e le parole di Christine Lagarde pronunciate in conferenza stampa. Tra le altre cose, la presidente dell’Eurotower ha fatto ben intendere che c’è “una lunga strada da fare” e che quindi nel 2023 i tassi verranno rialzati ancora e in modo continuo. Secondo Sergio Cesarattoprofessore di politica monetaria europea nell’Università di Siena e autore di Sei lezioni sulla moneta. La politica monetaria com’è e come viene raccontata (Diarkos), “si vuole evidentemente dare un segnale ai sindacati europei di non azzardare richieste di adeguamenti salariali pena rialzi dei tassi ancora più drastici. Il segnale è anche alle finanze pubbliche”.

venerdì 16 settembre 2022

Intervista sul Sussidiario su guerra e bilancio

 

SANZIONI E CRISI ENERGIA/ “Siamo in guerra, serve uno scostamento di bilancio europeo”

Se Ue e Bce non cambiano rotta, l’Italia non ha chance di superare indenne una crisi generata anche dalle scelte degli Stati Uniti

C’è attesa per le decisioni che la Fed prenderà il 21 settembre. L’aumento dell’inflazione oltre le aspettative, infatti, potrebbe portare a un nuovo robusto rialzo dei tassi (c’è chi ipotizza addirittura di un punto percentuale) da parte della Banca centrale americana. Se ciò avvenisse, anche la Bce dovrebbe a ottobre varare una nuova stretta dopo quella di sette giorni fa? «In una vignetta di Altan – risponde Sergio Cesaratto, professore di politica monetaria europea all’Università di Siena e autore di “Sei lezioni sulla moneta – La politica monetaria com’è e come viene raccontata” (Diarkos) -, uno studente dice “Prima la laurea in economia poi un dottorato in astrologia”. La Bce ha già detto che continuerà ad alzare i tassi, addirittura due rialzi di 75 punti base (0,75%) secondo alcuni.

Nonostante le cause della crisi siano geopolitiche, conflitto russo-ucraino e rottura catene del valore, la Bce ritiene di fare il muso duro per impedire la rincorsa prezzi salari. Una fonte qualificata come Eurointelligence, diventata invero un po’ bacchettona negli ultimi mesi, ha scritto una cosa molto importante, la posso tradurre per i lettori?».

venerdì 19 agosto 2022

Presentazione a Rio (virtuale) su Surplus ed istituzioni

 Il seminario purtroppo non comincia dal principio, ma comprensibile in ogni caso. Bibliografia nella last slide.

https://www.youtube.com/watch?v=gYp_t6tF_6w



giovedì 4 agosto 2022

Inflazione, elezioni e conflitto

 

CRISI UE/ “L’inflazione si batte con la fine della guerra, non con la recessione”

- int. Sergio Cesaratto

L’economia italiana è andata meglio del previsto, ma ci sono nubi all’orizzonte, senza dimenticare che a fine settembre ci saranno le elezioni

A giugno il tasso di occupazione in Italia è arrivato al 60,1%, un dato che non si vedeva dal 1977. E proprio il secondo trimestre ha fatto segnare, nelle stime dell’Istat, un rialzo del Pil pari all’1% rispetto ai primi tre mesi dell’anno, superiore quindi a quello medio dell’Eurozona (+0,7%). «Evidentemente – ci dice Sergio Cesaratto, professore di politica monetaria europea all’Università di Siena – il sostegno della spesa pubblica, in particolare l’onda lunga del superbonus, non è venuto meno a fronte di difficoltà della componente estera e dell’agricoltura, colpita dalla siccità. Anche il turismo tira. Tutti desideriamo dimenticare il Covid, la guerra e fuggire dal cambiamento climatico (aggravandolo).