Mentre alcuni commentatori italiani su noti siti on line danno giudizi ancora incredibilmente positivi sull'accordo europeo, gli spread fra i BTP italiani e Bund tedeschi si sono stabilizzati sopra i 300 punti. Eurointelligence segnalava stamane una fonte ufficiosa italiana per cui il nostro paese si sottrarebbe al versamento del suo 18% di fondi all'EFSF (il fondo di sostegno europeo ai debiti sovrani periferici) in quanto aggraverebbe quantità e onere dell'indebitamento, secondo quanto andiamo dicendo dal maggio 2010: un fratello indebitato non può soccorrere un altro fratello indebitato.
Così Eurointelligence:
Così Eurointelligence:
"If you want to know how the EFSF could implode all of a sudden, you got a glimpse yesterday. Reuters quoted unnamed eurozone officials as saying that Italy may not be able to participate in the next Greek tranche in September, due to the rise in its own borrowing costs, which are now close to the peak last week ahead of the summit. The German-Italian spreads are now at the second highest level we have ever recorded. During a conference call of euro zone finance officials on Thursday, the Italian official said Italy might have to use the "step-out" option, which you can trigger if your own financing costs exceed those of the Greek loans. When a country steps out of the arrangement, other countries will have to make up its share, which in the case of Italy is a whopping 18%. ...
The danger of the construction of the EFSF consists of a domino effect: Spain ’s and Italy ’s guarantees are not worth anything, which leaves the German and French guarantees as the economic core of the EFSF. But with the rise in France ’s effective share come doubts about the country’s own triple-A rating. The entire system is as stable as the quality of the next country’s guarantee. This is why we believe that the EFSF/ESM is unsustainable. The only way out of this domino effect will be a joint and several guarantee, in other words a eurozone bond." (v. anche il WSJ)
Dissentiamo tuttavia da Eurointelligence (e dal nostro amico Varoufakis) nel considerare la proposta degli Eurobonds come risolutiva. Solo la garanzia di una banca sovrana europea può assicurare i mercati e in questo, come abbiamo detto su questo blog, l'accordo europeo del 21 luglio è stato un passo indietro. Solo la BCE può riportare un po' di calma in mercati che sono sull'orlo della crisi di nervi (tenuto anche conto di quanto potrebbe succedere negli USA). Di nuovo il 28 (come nel martedì nero del 12 luglio) solo "rumours" di un intervento della banca centrale hanno moderato la crescita degli spread BTP/Bund, come segnalato da Il Sole. Persino gli operatori di mercato invocano la BCE:
«La Bce - ricorda Angelo Drusiani, esperto di Albertini Syz - ha un programma che, fin qui, ha significato l'acquisto per circa 76 miliardi di euro in titoli di stato. Una maggiore operatività di Eurotower sul secondario, soprattutto in momenti come l'attuale, non significa infrangere alcun tabù. Basta guardare, per esempio, a come si muove la Fed».
Sul ruolo risolutivo - non dei problemi di lungo periodo, naturalmente - della BCE v. Edward Harrison qui e qui (l'influenza di Wray e del Levy Institute è evidente).
E continua il balletto sul reale coinvolgimento delle banche nel "salvataggio" della Grecia. Secondo Charles Forelle del WSJ, tale coinvolgimento farà salire il debito greco per il momento. Perchè? in breve le banche scambieranno 135 miliardi di € di debiti in scadenza con 121,5 a più lunga scadenza (quindi le banche condonano un po' di debito, poco, e allungano la scadenza del rimanente, che è solo parte della montagna di debiti greci, si badi). Ma la Grecia dovrà acquistare titoli sicuri (indebitandosi) per garantire i 121,5 miliardi di debiti. Nel 2011, calcola Forelle, il debito greco salirà di 18 miliardi, più di quanto condonato. Certo avrà 18 miliardi di assets sicuri, ma per ora il suo debito cresce, e poi di questi tempi vi sono assets sicuri?
Sul ruolo risolutivo - non dei problemi di lungo periodo, naturalmente - della BCE v. Edward Harrison qui e qui (l'influenza di Wray e del Levy Institute è evidente).
E continua il balletto sul reale coinvolgimento delle banche nel "salvataggio" della Grecia. Secondo Charles Forelle del WSJ, tale coinvolgimento farà salire il debito greco per il momento. Perchè? in breve le banche scambieranno 135 miliardi di € di debiti in scadenza con 121,5 a più lunga scadenza (quindi le banche condonano un po' di debito, poco, e allungano la scadenza del rimanente, che è solo parte della montagna di debiti greci, si badi). Ma la Grecia dovrà acquistare titoli sicuri (indebitandosi) per garantire i 121,5 miliardi di debiti. Nel 2011, calcola Forelle, il debito greco salirà di 18 miliardi, più di quanto condonato. Certo avrà 18 miliardi di assets sicuri, ma per ora il suo debito cresce, e poi di questi tempi vi sono assets sicuri?
Facciamoci un po' di pubblicità: il pezzo in inglese uscito su http://www.networkideas.org/ è stato rilanciato da http://www.irishleftreview.org/ e in spagnolo da http://grupolujan-circus.blogspot.com/. Un articolo di Left-Avvenimenti in edicola è largamente basato su una mia intervista raccolta da Manuele Bonaccorsi.
Gentile Prof. Cesaratto, ho postato il suo articolo sul mio blog - come anche già altri precedenti - e sulla rassegna stampa di Mercato Libero News.
RispondiEliminaQui i links:
http://vocidallestero.blogspot.com/2011/07/gufi-e-civette.html
http://mercatoliberonews.blogspot.com/2011/07/gufi-e-civette.html
Apprezzo moltissimo la sua visione vicina alla MMT di Wray e altri, e la sua critica appassionata alla attuale disastrosa politica economica europea.
Spero che non abbia niente in contrario al rilancio dei suoi articoli, sennò basta farmelo sapere e provvedo di conseguenza.
Cari saluti
Carmen