martedì 26 novembre 2019

Altra lunga intervista su libro e MES (con commenti sotto sale sulle "sardine")


La sinistra e l’economia: da Sraffa e Keynes alla riforma del MES.
Intervista a Sergio Cesaratto
a cura di Alba Vastano
Professor Cesaratto, entriamo subito nel vivo, ovvero l’attuale questione del Mes , il fondo salva Stati. Anzitutto, per i profani in materia di economia, può spiegare cos’è il Mes e come funziona  questo meccanismo applicato all’economia europea?
Il Meccanismo europeo di stabilità (MES), detto anche fondo salva-Stati, fu creato nel 2011. Interviene a finanziare uno Stato quando per quest’ultimo non ha più senso finanziarsi sui mercati a causa di tassi di interesse troppo alti. Semplificando, quando i sottoscrittori del debito pubblico non rinnovano i prestiti, non trovando altri acquirenti a tassi ragionevoli, il Paese non può restituire i prestiti in scadenza ed è in default. Il MES interverrebbe prestando quattrini al Paese, probabilmente in combinazione con la BCE che a sua volta comprerebbe titoli di Stato sotto il cappello dell’OMT (Outright Monetary Transactions), il programma annunciato da Draghi nel luglio 2012 nel famoso discorso in cui disse che la BCE avrebbe fatto tutto quanto necessario (“whatever it takes”) per preservare l’euro. L'aiuto di Draghi era subordinato a prestiti MES, e questi ultimi a un “memorandum of understanding”, un impegno del Paese a perseguire politiche di aggiustamento fiscale (leggi: austerità). Il MES ha un capitale fornito dai Paesi dell’eurozona (80 miliardi), e in caso di prestiti si può finanziare emettendo titoli.

sabato 23 novembre 2019

Rai tibù

Venerdì 22 novembre ho ceduto alle sirene e sono andato a Rai news 24.
Ecco  qui.

mercoledì 20 novembre 2019

Una lunga intervista

Intervista, mi sembra ben riuscita, su letture.org

Prof. Sergio Cesaratto, Lei è autore del libro Sei lezioni di economia. Conoscenze necessarie per capire la crisi più lunga (e come uscirne) edito da Diarkos: in che modo la teoria economica può aiutarci a spiegare la crisi europea e dell’euro, e il declino del nostro Paese?
 
La prima edizione delle Sei lezioni ha avuto un buon successo perché mostra come esistano diverse teorie economiche le quali ci portano a diverse visioni di come funziona il sistema economico e di come possa dunque essere migliorato. Semplificando, le prime tre lezioni del libro confrontano due teorie, quella “classico-keynesiana” che si rifà ai grandi economisti classici (come Smith, Ricardo e Marx) e alla lezione di John Maynard Keynes (1883-1946), il grande economista inglese dello scorso secolo, e quella “marginalista” (o “neoclassica”) che domina il pensiero economico dalla fine del XIX° secolo. Tale dominio è stato in taluni periodi indebolito dalla critica Keynesiana, ma anche da quella del grande economista italiano Piero Sraffa (1898-1983) che ha riscoperto la visione degli economisti classici. La figura di Sraffa è ignota alla maggioranza degli italiani, persino da quelli colti. Eppure è una figura essenziale per il percorso intellettuale di studiosi come Wittgenstein e Antonio Gramsci. Keynes offrì rifugio a Sraffa, personalmente inviso a Mussolini, accogliendolo nel suo circolo più ristretto a Cambridge. Ed a Sraffa dobbiamo l’innesto di una clamorosa controversia che negli anni sessanta e settanta dello scorso secolo scosse le fondamenta della teoria dominante. Sraffa dimostrò infatti i gravi errori concettuali del marginalismo che lo rendono una teoria analiticamente sbagliata. La controversia è nota come la “controversia fra le due Cambridge”, quella inglese e quella americana (sede del celebre MIT vicino a Boston). Ma protagonisti della Cambridge inglese erano dei giovani italiani, in particolare Pierangelo Garegnani (1930-2011) e Luigi Pasinetti. Garegnani fu l’allievo prediletto di Sraffa ed è stato il mio maestro. A lui devo la chiarezza concettuale delle Sei lezioni che credo sia ciò che ha colpito di più i lettori. “There are two approaches”, “vi sono due impostazioni”, così esordiva nelle sue lezioni, invitandoci a guardare all’economia attraverso le lenti delle grandi teorie economiche. Lo faceva dondolando un poco, e imitando con le mani il movimento della bilancia.

giovedì 14 novembre 2019

Interviste di metà novembre.

Qui link a intervista a Radio Città del Capo di Bologna . Sotto intervista a Il Sussidiario.net

FINANZA E UE/ Francia vs. Germania, Italia ancora sconfitta

- int. Sergio Cesaratto

emmanuel_macron_angela_merkel_1_laprese_2017Angela Merkel conta sempre meno in Germania, ma la Francia non ottiene veri risultati. Per l’Italia ci sono sempre meno spazi in Europa.

Emmanuel Macron e Angela Merkel (LaPresse)
 
Si avvicina il 27 novembre, data in cui il Parlamento europeo potrebbe essere chiamato a esprimersi sulla fiducia alla nuova Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen. Non si escludono sgambetti e colpi di scena dopo che martedì sono cominciate le audizioni dei tre nuovi commissari nominati da Francia, Ungheria e Romania. Si continua intanto a discutere dell’apertura sull’unione bancaria arrivata da Olaf Scholz, che è stata vista anche come una mano tesa all’Italia, visto che anche Angela Merkel, durante il suo incontro di lunedì con Giuseppe Conte, è tornata sull’argomento. Abbiamo chiesto un commento a Sergio Cesaratto, professore di Economia politica all’Università di Siena.

martedì 5 novembre 2019

Presentazioni a Udine e Poggibonsi

Presentazioni a Udine 16 novembre e Poggibonsi 19 novembre (seguono dettagli)