sabato 31 marzo 2012

Deve peggiorare prima di migliorare - intervento a un convegno CGIL


La situazione economica deve peggiorare prima che quella politica migliori, ma dobbiamo prepararci con un pensiero economico pienamente eterodosso. L’esempio dell’Argentina.
1. Nonostante l’apparente bonaccia, la situazione economica rimane preoccupante. Non c’è ragione per cui gli spread scendano sotto i 300 punti, e semmai risaliranno se la situazione delle altre economie periferiche si aggraverà, com’è presagibile. Solo un quadro di politiche economiche assai diverse – rinnovato ruolo della BCE e politiche espansive in primis in Germania – potrebbe raddrizzare la situazione. In questo ambito, le politiche adottate in Italia sono non solo inutili, ma controproducenti.

domenica 25 marzo 2012

Il governatore centrale dei nostri sogni

 Da Pagina 12 riportiamo una intervista alla Governadora del Banco Central Argentino Mercedes Marc del Pomnt, che abbiamo incontrato, banca che ha riformato il proprio statuto da Monetarista a Keynesiano, un sogno a confronto con il nightmare europeo. In sintesi: "El Banco Central no puede aplicar una política disociada de la del gobierno nacional, ya que así estaría alterando las condiciones de equilibrio macroeconómico y, en ese caso, el Estado deja de ser soberano en materia de política económica." Lo Stato, la democrazia, sono sovrani! non una falsa teoria economica.

“Es totalmente falso decir que la emisión genera inflación”

Con amplia mayoría se modificó la Carta Orgánica del Central, dejando atrás postulados liberales consagrados a comienzos de los ’90. En diálogo con Página/12, la titular del BCRA detalla la importancia de los cambios y lo que vendrá.
Por Alfredo Zaiat y Tomás Lukin

sabato 24 marzo 2012

Un importante dibattito fra economisti eterodossi

Domattina (25) volo di ritorno. Una esperienza molto importante qui in Argentina. Tre fatti molto positivi: 1) un governo progressista che è arrivato al punto di approvare una legge per cui la Banca Centrale annovera ora fr gli obiettivi quello della occupazione e dello svuluppo. Approfondiremo. Abbiamo cenato con la Governatrice, una donna stupenda e intelligentissima: sembrava di parlare con uno di noi (si è solo distanziato Lance Taylor che si crede un dio, ma lasciamo stare). Approfondiremo nei prossimi giorni, magari con l'aiuto di qualcuno di voi (vedi intanto qui). 2) gli studenti nelle università, col supporto di alcuni docenti, si battono per la riforma dei corsi di economia in direzione non ortodossa. Particolarmente bella è stata l'iniziativa venerdì mattina alla facoltà di economia dell'Università di BA (circa 7 mila iscritti). Una grande aula strapiena (non c'è solo Barnard e l'MMT!) e motivata, molte domande specie sull'Europa. 3) devo dire che non tutti i 9 "papi" invitati erano secondo me all'altezza (ma ho avuto l'occasione di discussione serrate con alcuni di loro, in particolare con Shaikh e Lavoie, i più interessanti). Per ciò che mi riguarda il momento culminate del convegno dei giorni precedenti è stato il dibattitocon Lavoie (il primo con la giacca davanti nella foto con gli studenti della UBA), un importante e intelligente collega dell'Università di Ottawa. Più sotto trovate il resoconto di Matias Vernengo, noto economista post-keyensiano (fondamentalmente Sraffiano) che, grande Cristina Kirchener!, è ora a capo della ricerca alla Banca Centrale. Credo che la discussione sia un notevole passo in avanti nella economia eterodossa.
Ora a Plaza de Majo con las abuelas, y las madres y los hichos de los desaparecidos! (oggi è l'anniversario del colpo di stato del 1976, una dittatura che qui mi dicono è stata più sanguinosa di quella di Pinochet, seguita poi dal peggior neo-liberismo).


venerdì 16 marzo 2012

Un importante congresso in Argentina

Il vostro blogger è stato invitato assieme a un gruppo di altri economisti eterodossi a un importante congresso a Buenos Aires la prossima settimana:http://www.congresoheterodoxo.unq.edu.ar/
Saremo accolti con grandi onori. In un momento di crisi globale e di difficoltà  dell'economia convenzionale, l'Argentina ha ritenuto di  invitare un gruppo di noti economisti eterodossi in un intenso congresso che li vedrà impegnati con numerose relazioni di fronte a un pubblico atteso di centinaia di studenti e docenti.

giovedì 15 marzo 2012

L'intervento di Leonardo Paggi

1. Devo dire subito che il tema di questo seminario suscita in me inquietudine e risposte tutt’altro che ottimistiche. Con il compimento di un ventennio dal varo del  Trattato di Maastricht, inevitabilmente giunge anche il tempo dei bilanci. Ne ha suggerito uno particolarmente catastrofico, ma sostanzialmente, a mio parere, condivisibile, l’economista americano Martin Feldstein, prima sul Wall Street Journal del  15  dicembre 2011 e poi in modo più diffuso in una intervista al settimanale Die Zeit  del 23 febbraio di quest’anno. L’idea che fosse possibile unire tra loro economie molto diverse senza nemmeno l’esistenza di una effettiva banca centrale, e avendo come unica preoccupazione il mantenimento   della stabilità monetaria e il rispetto dei vincoli di bilancio, si è rivelata una solenne sciocchezza, che chiama duramente in causa le responsabilità di un’intera classe dirigente europea.

E’ arrivato l’ambasciatore: cronache di un dibattito

Più sotto trovate l’intervento che il vostro blogger ha svolto al dibattito di martedì (v. post precedente). Non moltissima gente, ma livello piuttosto alto. Dai miei appunti di vostro cronista ricavo queste note che seguono (scusate il disordine). Walter Cerfeda, padrone di casa a nome della CGIL dichiara che ha firmato un documenti lì presentato da due associazioni, una italiana e l’altra tedesca, il quale esordisce dicendo che va bene il “fiscal compact”, ma bisogna andar oltre. [Orbene, il fiscal compact non funzionerà (neppure nella rigorosissima Olanda!), ma se funzionasse al di là di esso c’è solo la morte. Brava la CGIL (o questa CGIL) a condividerlo!] Cerfeda ha anche sostenuto la tassa europea sulle transazioni finanziarie [su cui diremo].

venerdì 9 marzo 2012

Un importante dibattito

Martedì 13 marzo ore 10-13,30 presso l'Associazione stampa estera, Via dell'Umiltà 83/C a Roma si svolgerà un importante dibattito. Dirò alcune delle cose raccontate nell’articolo che segue alla locandina del convegno.

S 

In occasione della pubblicazione del volume a cura di Leonardo Paggi Un’altra Italia, in un’altra Europa (Carocci) la CGIL (Fondazione Trentin), la Fondazione Friedrich Ebert e l’Associazione per la storia e le memorie della Repubblica invitano al dibattito:
La crisi dell’Europa: il ruolo della Germania e dell’Italia.
Intervengono:
apertura:
M. Braun (F. Ebert), W.Cerfeda (F.Trentin)
Relazioni:
M.H.Gerdts (Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania), P.Guerrieri
Interventi programmati:
S.Cesaratto, S. Fassina, P.Leon, D.M.Nuti, L. Paggi.
Conclusioni: L.Castellina, G.Epifani.

La Germania e l’Italia che vorremmo (e quelle che abbiamo)

Sergio Cesaratto

Il 2 marzo il primo ministro italiano dichiarava al termine di un vertice europeo che la crisi finanziaria era uscita per un po’ di scena “speriamo per sempre.” La battuta, oltre che improvvida, suona persino cinica se si pensa che in quel meeting il primo ministro spagnolo aveva disperatamente chiesto, fra l’ostilità dei suoi colleghi, un allentamento degli obiettivi di rientro del disavanzo pubblico - questo è stato dell’8,5% nel 2011 contro un obiettivo del 6%, mentre il perseguimento dell’obiettivo del 4,4% nel 2012 comporterebbe una manovra aggiuntiva di €44 miliardi tale da distruggere lo stato sociale spagnolo, a detta di Mariano Rajoy, e se questo è troppo persino per un conservatore spagnolo, v’è da crederci (Eurointelligence). Il “successo” del taglio al debito privato greco non tragga in inganno, quel paese è spacciato e il resto del debito è sulle spalle del resto dell’Europa, compreso sui paesi che come l’Italia non hanno responsabilità in merito a differenza della Germania (qui).