mercoledì 29 giugno 2016

Euro: l'uscita è a sinistra: left-exit, Lexit


Con questo apello che ha raccolto molte buone firme iniziali, prende il via anche il sito http://www.lexit-network.org
buona lettura 


Per la democrazia e la sovranità popolare, contro l’integrazione neoliberista e un’unione monetaria fallimentare


Questo documento è frutto del contributo collettivo dai partecipanti al Network Lexit. È stato redatto e approvato prima del referendum sulla Brexit e senza alcuna intenzione di influenzare il voto popolare in un senso o nell’altro.
Con l’attuazione del mercato unico europeo e del Trattato di Maastricht, l’integrazione europea si è affermata come progetto di ristrutturazione a lungo termine dell’economia europea in senso neoliberista. Il Patto di Stabilità e Crescita, l’affermazione delle “libertà fondamentali” del mercato unico e l’Unione monetaria europea, rappresentano l’impalcatura istituzionale che ha alimentato le politiche di austerità, lo smantellamento dei diritti dei lavoratori e dello stato sociale e le politiche di privatizzazione in tutti gli stati membri dell’UE.

martedì 28 giugno 2016

Crisi bancaria e ignavia europea

Pubblichiamo un'acuta breve nota di Bergamini sulla crisi bancaria italiana e la colpevole ignavia europea. L'ora si avvicina...

The banking crisis on the wall

In Italy the banking crisis has been written on the wall for some time, the product of the concurrent circumstances of a weak economy (with attendant increase in the banks' NPL [non performing loans]), the imposition by the ECB of ever tighter capital requirements along with near-zero interest rates and untimely adoption of bail-in provisions.
Brexit (but it could as well have been the exit of Mexico from Nafta, for that matter) provided the global speculators with a suitable pretext to shoot on the battered Italian Banks.
Now let us figure what the government and central bank of a sovereign country would do in order to stem the full-blown effects of a crisis such as that under way in Italy.
Number one, they would intervene in the market by purchasing massive amounts of stocks (mainly banks, but possibly also other blue chips). Needless to say, such market transactions should be carried out in a professional fashion : any market practitioner knows that to be effective asset purchases must be timed to coincide with short-coverings, with a view to magnifying the effect on prices by virtue of market squeeze.   
Let me remind to the doubters that, when in 1998 the Asian financial crisis spread to Hong Kong, the Hongkong Monetary Authority accomplished just that : at one point it had bought 11 percent of the Hang Seng Index.
Number two, market operations would be coupled with a clear, explicit and unambiguous statement by the concerned government agencies/central bank to the effect that it was utterly unacceptable that the country's banks be the punching ball of the international speculators, and all the firepower at their disposal stood ready to back up such statement.
Now if we compare the suggested course of action with the unseemly give-and-take currently ongoing between the Italian government, the Bank of Italy (provided there still is an Italian Central Bank) and their various European counterparts in Bruxelles and Frankfurt, it seems to me that we have one more reason to blame the euro that not only bears a responsibility for exacerbating the crisis of the Eurozone on account of the detrimental austerity policies embedded in its constitution, but also deprives member countries of the means to defend themselves promptly and effectively.
Finally, if all of the above sounds analogous to what the European institutions should have done (and culpably did not do) during the Eurozone's sovereign crisis, then yes, this actually is the replay of that same song sheet.

domenica 12 giugno 2016

Dove cercare i responsabili della crisi bancaria in atto?



Ospitiamo un intervento di Giancarlo Bergamini, ex funzionario di banca e acuto osservatore, sulle responsabilità della crisi bancaria in atto. Davvero dio acceca coloro che vuole perdere, tranne che a perdere qui siamo tutti noi.
Ringrazio Giancarlo anche per aver ridato un soffio di vita al blog, assolutamente dormiente. Sto però scrivendo un libro divulgativo (ma non troppo).

Dove cercare i responsabili della crisi bancaria in atto?
di Giancarlo Bergamini

E' sufficiente una lettura casuale delle cronache giornalistiche per rendersi conto che quella che si sta svolgendo sotto i nostri occhi è una vera e propria crisi bancaria. E' mia convinzione che le sue ragioni remote risiedano nella crisi economica (e solo in misura trascurabile nell'operato deplorevole di certi banchieri, che viceversa occupa il grosso dello spazio sui media), ma che fosse compito delle autorità, non solo monetarie, di scongiurarla. La clamorosa inadempienza di queste ultime costituisce l'oggetto principale di questo breve excursus.