Più sotto indice e introduzione a:
Cesaratto, S. (2021) Sei lezioni sulla moneta- La politica monetaria com’è e come viene raccontata, Diarkos, Reggio Emilia
Recensioni
Riccardo Zolea (Etica ed economia)
Alessandro Bonetti (Il fatto quotidiano) Cliccando si scarica il pdf.
Indice
13 Ringraziamenti
15 Glossario dei principali acronimi
17 Introduzione
23 Prima lezione Come le banche creano moneta
24 1.1. La gerarchia delle monete
27 1.2. La banca sotto casa
30 1.3. Sistemi di pagamento (Paolo e Francesca)
32 1.4. Le banche in riserva
34 1.5. Paolo targets Kathrin
36 1.6. Le banche hanno credito
38 1.7. Partire senza riserve
44 1.8. Paga in contante?
46 1.9. Prestiti bancari, investimenti e risparmi
50 Letture suggerite
53 Seconda lezione L’angolo oscuro: la politica monetaria com'è (in tempi normali)
55 2.1. A cosa servono le riserve e strumenti operativi della politica monetaria
62 2.3. White e blue collar delle banche centrali
65 2.4. Il cammino che ci attende
69 2.5. Gli strumenti di politica monetaria con particolare riferimento alla “politica del tasso di interesse”
74 2.6. Il corridoio
78 2.7. Tout se tient
81 2.8. Mobilitiamo le riserve
86 2.9. Bancomat e Tesorerie
89 2.10 Il bilancio dell’Eurosistema a volo d’uccello
92 2.11. Il deficit netto di liquidità
94 2.12. Quel liquido del canale estero
99 2.13. Quei Volsci dei fattori autonomi
104 2.13. Un bilancio estatico
105 2.14. Quelle dissociate di banche centrali
109 Approfondimento A.2. Banche centrali: diamoci una regolata
126 Letture suggerite
127 Terza lezione Il mestiere di Draghi. Le politiche non-convenzionali della BCE
128 3.1. L’interesse della banca centrale (“interest rate policy”)
129 3.2. La banca centrale è a terra (“floor system”)
136 3.3. La BCE scalda i muscoli (2008-2010)
141 3.4. Merkozy vuole distruggere l’euro ma arriva Draghi (2011-2012)
149 3.5. Si può fare di più. La BCE diventa non-convenzionale (2012-2019)
154 3.6. PEPP! Il quantitative easing si fa virale
162 3.7. L’Europa si sta ravvedendo?
172 Approfondimento A.3 Moneta digitale: una tempesta in una tazza di tè o questione geopolitica?
208 Letture suggerite
211 Quarta lezione La politica monetaria com’è raccontata
211 4.1. I libri di testo: sbagliati, anzi confusi
213 4.2. La funzione delle banche
219 4.3. L’esistenza del tasso naturale dell’interesse
221 4.4. Il moltiplicatore dei depositi bancari
229 4.5. La visione tradizionale della politica monetaria
240 4.6. Quelli che, tanto c’est la même chose
247 Approfondimento A.4. La fiaba del moltiplicatore dei depositi (o monetario)
262 Letture suggerite
263 Quinta lezione Moneta endogena e finanziamento della domanda aggregata alla luce di impostazioni alternative di teoria economica
264 5.1. There are two approaches
266 5.2. I marginalisti e la moneta
271 5.3. Wicksell il keynesiano
277 5.4. Torniamo ai classici
283 5.5. Moltiplicatori e Supermoltiplicatori (per secchioni)
287 5.6. Modelli diversi di capitalismo, ma sempre demand-led
295 5.7. Dal circuito monetario di Graziani a quello demand-led
304 5.7. I consumi autonomi
305 5.8. Lo Stato spendaccione
318 5.9. La finanza internazionale
340 5.10. Moneta endogena, guadagni speculativi e domanda aggregata
344 5.11. Verso una teoria monetaria della crescita e della distribuzione
348 Letture suggerite
351 Sesta lezione Una nessuna centomila. Le molte verità di TARGET2
352 6.1. Heri dicebamus…
357 6.2. Fu vero debito? La verità economica
360 6.3. Una transazione commerciale (il caso di Athanasios)
371 6.4. E ora il dibattito
378 6.5. Il rimpatrio di capitali da parte di non-residenti (il caso di Karl)
382 6.6. L’espatrio di capitali da parte di residenti (il caso di Carlo)
389 6.7. TARGET2 e il quantitative easing (il caso di Charles)
394 6.8. Verso le conclusioni: chi rompe paga?
405 Approfondimento A6.1 TARGET2 e liquidità
409 Approfondimento A6.2 Saldi TARGET2, bilancia dei pagamenti e posizione sull’estero
418 Approfondimento A6.3 Banconote in fuga
423 Letture suggerite
424 Allegato. La lettera di Draghi
427 Epilogo
429 Riferimenti bibliografici
445 Indice dei nomi
Introduzione
Cartacea o digitale, la moneta è protagonista della nostra vita quotidiana. Intuiamo dai giornali che i grandi sacerdoti che la amministrano risiedono presso le banche centrali come la Banca centrale europea (BCE) o la Federal Reserve americana (Fed). Questo libro ha l’obiettivo ambizioso di iniziare lettrici e lettori ai misteriosi riti che presiedono alla creazione ed esistenza (e talvolta scomparsa) della moneta.
Esso si indirizza a tre gruppi di soggetti: i cittadini ordinari interessati alle vicende politico-sociali e, da ultimo, a maturare un parere informato sul proprio destino; a chi questo destino spesso orienta senza avere le competenze sufficienti, e parlo di giornalisti e politici; infine a coloro che ci son più preziosi, i giovani studenti, di economia ma non solo (anzi!).
Come vedremo, gli studenti ricevono generalmente dai loro professori di economia un’educazione nei riguardi della moneta e della politica monetaria che non solo è antiquata, ma è persino sbagliata, come viene sempre più riconosciuto da importanti autorità soprattutto presso le banche centrali. In questo senso il libro può risultare utile non solo agli studenti più curiosi, ma anche ai loro professori come libro di testo da accompagnare a quelli standard, o magari sostituirli! Se da un lato c’è nel libro una sottile verve polemica verso il modo acritico con cui molti colleghi insegnano materie macroeconomiche, capisco dall’altro che sono relativamente pochi coloro che fanno ricerca su temi di economia monetaria. Ciò non giustifica tuttavia il gap fra ciò che si insegna e le concezioni monetarie più aggiornate prevalenti presso le banche centrali, che risalgono tuttavia a importanti tradizioni nel pensiero economico poco recepite nei libri di testo. L’accoglienza della macroeconomia convenzionale agevola inoltre la condivisione di visioni monetarie ormai poco credibili – si pensi a quanto l’ancora diffusa idea pre-keynesiana che siano i risparmi a determinare gli investimenti influenzi l’insegnamento che funzione delle banche sia di intermediare i risparmi (torneremo a lungo su questo). Temo ancor di più che le tendenze attualmente diffuse nella professione a vedere l’economia come una scienza prevalentemente empirica applicata a temi specifici – magari apparentemente sociali come l’ambiente, la diseguaglianza o la povertà, quando non basati su esperimenti di laboratorio sui comportamenti individuali – stia riducendo le competenze analitiche disponibili su temi macroeconomici di fondo.
L’indirizzarci a un pubblico variegato ci imporrà il difficile compito di viaggiare a un livello intermedio accompagnando alla divulgazione alcune escursioni in terreni appena più complessi che cercheremo di rendere accessibili al lettore interessato solo a farsi un’idea – di cui comunque si potrà tralasciare la lettura senza perdere il filo. Per rendere l’esposizione più lieve e divertente, attraverso una formula che è stata molto apprezzata nel mio precedente Sei lezioni di economia, l’esposizione sarà spesso interrotta da una interlocutrice. Così ho telefonato alla studentessa che aveva già accompagnato la mia precedente fortunata avventura nella divulgazione. Ella ha ora un buon lavoro e segue con passione le vicende economiche, e mi dice che tanto entusiasmo in un momento difficile le deriva anche da quell’esperienza; ma questo me l’han detto in molte e molti in questi anni. La parola più abusata nella pandemia da politici e gente comune è stata “libertà”, confusa con il poter fare ciò che ci pare. La libertà è soprattutto impegno civile; in carcere si possono scrivere i Quaderni. Però anche la spensieratezza è importante; ma è una libertà in senso lato, tant’è che non tutti o sempre se la possono permettere. Questo è un libro complesso, ma spero di avergli lasciato un tocco di spensieratezza e di ironia.
Procederemo così. Cominceremo dalla nascita della nostra creatura, la moneta, davanti alla quale sono (purtroppo) in pochi a non inchinarsi. Capisco che appaia tedioso cominciare un libro dalle banche, ma vedrete che non sarà noioso: qualcuna di voi salterà sulla poltrona sentendosi dire che le banche non raccolgono e prestano il risparmio, bensì concedono prestiti creando moneta … va bene, accetto che non sia molto più eccitante della caduta della Rupia dell’Ernesto di wildiana memoria, ma insomma questo è un libro di economia e il lato melodrammatico uno se lo deve immaginare. Approfondiremo anche il tema delle monete digitali di cui da un po’ si parla.
Salve prof, ma perché parte da lì? Bentornata. Partiremo nella prima lezione dalla creazione di moneta delle banche – la cosiddetta teoria della moneta endogena – perché questo fa vedere che le banche, che svolgono la funzione fondamentale di concedere i crediti senza i quali l’economia non funziona, necessitano a loro volta d’una moneta creata dalla banca centrale, le cosiddette riserve. Nella seconda lezione, la più corposa, mostreremo che proprio sul ruolo delle riserve gioca, almeno in tempi normali, la politica monetaria, ovvero l’azione di politica economica della banca centrale. Perché in “tempi normali”? Un po’ come le famiglie della Anna Karenina di Tolstoj, nei periodi in cui le economie van bene queste si assomigliano fra di loro, mentre quando vanno male ciascuna lo fa un po’a modo proprio. Mentre nella seconda lezione mostreremo come funziona la politica monetaria quando le cose van grosso modo bene – sebbene non funzioni certo come descritto nei manuali di economia – nella terza lezione spiegheremo le politiche “non convenzionali” adottate dalle banche centrali a partire dalla crisi cominciata nel 2008, crisi mai terminata per l’Italia e in fondo neppure per l’Europa, poi aggravatasi dal 2020 con la pandemia. Accenneremo qui a tanti dibattiti di attualità, dall’”helicopter money”, alla monetizzazione e persino cancellazione del debito pubblico da parte delle banche centrali, alle tesi della “Modern Money Theory” (MMT), sino agli effetti delle monete digitali sulla politica monetaria, sempre con un pensierino al nostro problematico Paese. Nel libro teniamo conto della revisione della strategia di politica monetaria presentata dalla Presidente Christine Lagarde l’8 luglio 2021. E con questo abbiamo finito prof! Eh no, abbiamo appena cominciato!
La spiegazione della politica monetaria che vi avrò sino a questo punto offerto non è una “teoria eterodossa”, è piuttosto un fatto, e come tale è un punto di vista condiviso da molti economisti delle banche centrali. Non tutti? Temo che qualche incertezza vi sia pure fra le loro fila, e questo è il frutto della teoria economica che hanno studiato all’università che è sbagliata in sé, e di conseguenza fuorviante per l’analisi monetaria concreta. Ho capito professore, lei è riuscito a trascinarci sul suo terreno preferito: la battaglia fra le teorie economiche! Sì, è così.
E infatti nella quarta lezione spiegherò l’analisi monetaria alla luce della teoria “marginalista” (o neoclassica) attualmente dominante, chiarendo perché essa porta alle trattazioni sbagliate dei libri di testo. Ma non solo. Nei primi tre capitoli abbiamo spiegato come funziona la politica monetaria, ma non a quali indirizzi di politica economica si deve rifare. Non capisco bene prof! Quello che voglio dire è che a seconda della teoria economica che condividiamo, per esempio quella marginalista che ritiene il laissez faire un buon principio di politica economica, o quella keynesiana che ritiene l’intervento pubblico necessario al buon funzionamento dell’economia, cambiano gli obiettivi della politica monetaria. Quindi lo strumento è il medesimo ma l’impiego è diverso. Esattamente.
Nella quinta lezione spiegheremo dunque moneta e politica monetaria in ambito keynesiano, evocando anche elementi della teoria del sovrappiù degli economisti pre-marginalisti. Coglieremo qui l’opportunità di trattare anche di qualche aspetto internazionale della moneta, incluso il mio perenne bisticcio con gli amici MMT su moneta sovrana e vincolo della bilancia dei pagamenti. E a questo punto abbiamo davvero finito. Può però essere divertente ritornare sulla controversia, questa sì melodrammatica, su TARGET2, il discusso sistema dei pagamenti dell’Unione Economica e Monetaria Europea (EMU). Anche Draghi, nella veste di Presidente della BCE, fu trascinato nella polemica. E dato che persino in prestigiosi atenei esteri ho trovato studiosi di moneta internazionale che ancora non avevano capito bene TARGET2, ci torniamo nella sesta lezione.
Coloro che hanno già letto Sei lezioni di economia (Cesaratto 2019) troveranno elementi di continuità ma anche molti nuovi approfondimenti, essendo la moneta più centrale nel presente volume. Chi non l’avesse letto non si preoccupi, ogni cosa è rispiegata daccapo. Se dovessi tuttavia distinguere il rispettivo filo rosso dei due libri direi che le Sei lezioni di economia hanno la teoria del sovrappiù come leitmotiv, mentre il presente volume ha il concetto di moneta endogena come tema conduttore, sebbene ambedue i concetti siano presenti in entrambi i volumi. Se incuriositi, questi lettori potranno successivamente leggere le Sei lezioni di economia, arricchendo così le proprie conoscenze. Insomma i due libri sono diversi e complementari con delle inevitabili, ma direi utili, sovrapposizioni.
Ed ora, come si diceva in un grande partito di cui ricorre quest’anno il centenario della fondazione – una delle istituzioni più serie che questo paese abbia prodotto nel secolo trascorso – al lavoro e alla lotta!
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