Un blog è anche un impegno verso i propri venticinque lettori. Ma questo è un periodo di tante ore di insegnamento, e di preparazione di alcuni impegni fra il politico e la ricerca. Tanto per battere un colpo, qui c'è una intervista di un'oretta e più con una radio locale di Siena.
http://www.inthenews.it/home/2012/10/23/sergio-cesaratto-a-close-up-fai-le-tue-domande/#more-267
A presto. S.
mercoledì 24 ottobre 2012
venerdì 12 ottobre 2012
Meeting Internazionale “Gioventù, periferia economica Europea e divisione sociale - Madrid 22-3 novembre
Meeting Internazionale “Gioventù, periferia economica Europea e divisione
sociale”
Ecco la traduzione da parte di Voci dall'estero che ringraziamo
Europa: Fratture, disuguaglianza e periferia
La recessione sta avendo effetti economici, sociali, politici e istituzionali devastanti. La situazione
sta peggiorando di giorno in giorno, e le previsioni sull'economia globale sono sconfortanti. Questa
crisi è particolarmente distruttiva per i paesi situati nella periferia dell'Europa, come Spagna,
Grecia, Italia, Portogallo e altri, perché impoverisce parte della popolazione, e lascia i giovani
senza né presente, né futuro.
E' diventato sempre più evidente che gli assunti su cui si basano le politiche economiche del
governo si sono dimostrati errati, mentre è anche diventato chiaro che pochi privilegiati stanno
approfittando di questo errore. Per molto tempo, questo ha portato a fomentare scioperi, che
rispecchiano l'indignazione della popolazione, e cercano di mostrare il suo dissenso, la domanda di
nuove politiche e nuovi orizzonti e, soprattutto, di soluzioni. Molti economisti critici, impegnati nei
movimenti sociali, hanno iniziato a confutare i presunti fondamenti su cui si basa la nostra politica
quotidiana, formulando proposte alternative.
Il gruppo di economisti che compongono EconoNuestra vogliono contribuire a questo dibattito, e
così, abbiamo organizzato per il 22 e il 23 novembre un incontro con altri economisti provenienti
da Spagna, Italia, Grecia e Portogallo, insieme con i cittadini che si preoccupano di questi problemi
e i partecipanti ai social networks e ai movimenti sociali. Gli abbiamo dato il titolo di “Juventud,
periferia económica europea y fractura social”, o "Giovani, periferia economica europea e
divisione sociale".
sociale”
Ecco la traduzione da parte di Voci dall'estero che ringraziamo
Europa: Fratture, disuguaglianza e periferia
La recessione sta avendo effetti economici, sociali, politici e istituzionali devastanti. La situazione
sta peggiorando di giorno in giorno, e le previsioni sull'economia globale sono sconfortanti. Questa
crisi è particolarmente distruttiva per i paesi situati nella periferia dell'Europa, come Spagna,
Grecia, Italia, Portogallo e altri, perché impoverisce parte della popolazione, e lascia i giovani
senza né presente, né futuro.
E' diventato sempre più evidente che gli assunti su cui si basano le politiche economiche del
governo si sono dimostrati errati, mentre è anche diventato chiaro che pochi privilegiati stanno
approfittando di questo errore. Per molto tempo, questo ha portato a fomentare scioperi, che
rispecchiano l'indignazione della popolazione, e cercano di mostrare il suo dissenso, la domanda di
nuove politiche e nuovi orizzonti e, soprattutto, di soluzioni. Molti economisti critici, impegnati nei
movimenti sociali, hanno iniziato a confutare i presunti fondamenti su cui si basa la nostra politica
quotidiana, formulando proposte alternative.
Il gruppo di economisti che compongono EconoNuestra vogliono contribuire a questo dibattito, e
così, abbiamo organizzato per il 22 e il 23 novembre un incontro con altri economisti provenienti
da Spagna, Italia, Grecia e Portogallo, insieme con i cittadini che si preoccupano di questi problemi
e i partecipanti ai social networks e ai movimenti sociali. Gli abbiamo dato il titolo di “Juventud,
periferia económica europea y fractura social”, o "Giovani, periferia economica europea e
divisione sociale".
giovedì 11 ottobre 2012
International Meeting “Youth, European economic periphery and social fracture”
Il 22 e 23 novembre a Madrid si svolgerà un meeting di studenti dei paesi europei periferici con gli economisti critici Economy 4 YOUTHS Il bel sito dove sono anche altri dettagli è questo: http://www.economy4youth.com/en/. Terrò la relazione di apertura, e debbo dire è una cosa che mi fa assai piacere perché in Spagna, dove non c'è l'effetto soporifero Monti, ji sembra che studenti ed economisti siano assai più avanti in un concreto lavoro collettivo. Qui c'è la presentazione (segue il programma). Se ci sono volontari per la traduzione, di modo da poterla rilanciare sopartutto sui siti dei movimenti giovanili, sono benvenuti. L'Unione Europea, bontà sua, ha fianziato.
LINK e Unione degli studenti hanno aderito e invieranno rappresentanti.
Europe: Fractures, inequality and periphery
The recession is having devastating effects on economical, social,
political and institutional issues. The situation is getting worse
daily, and forecasts for the global economy are bleak. This crisis is
particularly destructive for countries like Spain, Greece, Italy and
Portugal, and others situated in the periphery of Europe, impoverishing
parts of the population, and leaving young people without a present, or a
future.
It has become increasingly evident that the established bases for the government’s economical policies are proven wrong, while it has also become clear that a privileged few are taking advantage of this mistake. For a long time, this has resulted in fomenting strikes, mirroring the indignation amongst the population, and trying to show their inconformity, demand for new politics and horizons and above all, solutions. Many critical economists, committed to social movements, have started to refute the supposed fundamentals, upon which our daily politics are based, by formulating alternative proposals.
The group of economists that compose EconoNuestra, want to contribute with this debate, and so, we have organised for November 22nd and 23rd, an encounter with other economists from Spain, Italy, Greece and Portugal, together with citizens concerned about the problem, and participants of social networks and movements. We have given it the title “Juventud, periferia económica europea y fractura social”, or, “Youth, European economic periphery and social division”.
It has become increasingly evident that the established bases for the government’s economical policies are proven wrong, while it has also become clear that a privileged few are taking advantage of this mistake. For a long time, this has resulted in fomenting strikes, mirroring the indignation amongst the population, and trying to show their inconformity, demand for new politics and horizons and above all, solutions. Many critical economists, committed to social movements, have started to refute the supposed fundamentals, upon which our daily politics are based, by formulating alternative proposals.
The group of economists that compose EconoNuestra, want to contribute with this debate, and so, we have organised for November 22nd and 23rd, an encounter with other economists from Spain, Italy, Greece and Portugal, together with citizens concerned about the problem, and participants of social networks and movements. We have given it the title “Juventud, periferia económica europea y fractura social”, or, “Youth, European economic periphery and social division”.
lunedì 8 ottobre 2012
Oltre l'austerità a Rai-economia
Un video per Rai-economia in cui spiego le nostre posizioni.
http://www.economia.rai.it/articoli/oltre-lausterità-lebook-sulla-politica-economica-post-crisi/16929/default.aspx
Il sito è da spulciare, per esempio parecchie interviste a Antonella Stirati
http://www.economia.rai.it/cerca.aspx?s=antonella%20stirati
http://www.economia.rai.it/articoli/oltre-lausterità-lebook-sulla-politica-economica-post-crisi/16929/default.aspx
Il sito è da spulciare, per esempio parecchie interviste a Antonella Stirati
http://www.economia.rai.it/cerca.aspx?s=antonella%20stirati
mercoledì 3 ottobre 2012
Agenda Monti, il PD punti sulla discontinuità (un articolo di Turci su l'Unità)
Pubblichiamo un articolo di Lanfranco Turci su l'Unità del 1 ottobre. Rammentiamo che la presnetazione dell'e book al Senato è scaricabile qui http://www.radioradicale.it/scheda/361392. Interessante è il fondo del NYT
http://www.nytimes.com/2012/10/02/opinion/spanish-protests-german-prescriptions.html?ref=opinion (hat tip to Giancarlo). Stimolante questo articolo:
http://www.economonitor.com/blog/2012/10/the-roots-of-the-euro-crisis-lie-at-the-doorsteps-of-the-ecb/
Questo sembra succoso, ma l'ho appena guardato
http://www.eurointelligence.com/eurointelligence-news/home/singleview/article/the-eurozones-giant-sucking-sound.html
(ma leggete il commento del "German citizen" - Keynes è proprio incomprensibile per un tedesco, ma anche la sinistra italiana...).
Agenda Monti, il PD punti sulla discontinuità
di Lanfranco Turci
In un precedente articolo su l’unità del 4 agosto scorso indicavo una serie di fattori che rendevano tutt’altro che tranquilla la ipotizzata marcia dal governo Monti al governo Bersani. Le ragioni di quelle preoccupazioni aumentano di giorno in giorno. L’Europa continua a restare incastrata nei meccanismi del fiscal ¢ompact e del ricatto dei mercati finanziari che già hanno fatto abbassare le altisonanti promesse di Hollande. La Bce ha messo a punto un progetto che se, per un verso, ridurrebbe il rischio sul piano monetario, aggraverebbe però ulteriormente le politiche di austerità e recessione dei paesi coinvolti. Tant’è vero che Monti e lo stesso Rajoy – e quest’ultimo ne avrebbe più bisogno di noi - sono titubanti a chiederne l’intervento per paura dei mastini della troika e della definitiva perdita della sovranità nazionale. Intanto tutti gli indici del nostro paese precipitano a picco, mentre si intensificano i rischi di deindustrializzazione. Ciononostante, come se vivessimo nel migliore dei mondi possibili, domina il mantra della intoccabilità dell’Agenda Monti su cui battono la grancassa le classi dirigenti del paese (da non confondersi con Batman, Scilipoti e soci), nonché i centri di potere finanziario e le cancellerie europee e americane. Questa Agenda è anche l’arma di Renzi e di una parte importante dei gruppi dirigenti del PD, più seria e accreditata del Gianburrasca fiorentino, la quale la usa come strumento di ricatto verso Bersani e l’area a vocazione socialdemocratica di quel partito. A completare il quadro è ora giunta, non inattesa, la dichiarata disponibilità di Monti a continuare i compiti anche dopo le elezioni, dando a quella campagna anche l’obiettivo esplicito e credibile del Monti-bis per il dopo voto.
In un precedente articolo su l’unità del 4 agosto scorso indicavo una serie di fattori che rendevano tutt’altro che tranquilla la ipotizzata marcia dal governo Monti al governo Bersani. Le ragioni di quelle preoccupazioni aumentano di giorno in giorno. L’Europa continua a restare incastrata nei meccanismi del fiscal ¢ompact e del ricatto dei mercati finanziari che già hanno fatto abbassare le altisonanti promesse di Hollande. La Bce ha messo a punto un progetto che se, per un verso, ridurrebbe il rischio sul piano monetario, aggraverebbe però ulteriormente le politiche di austerità e recessione dei paesi coinvolti. Tant’è vero che Monti e lo stesso Rajoy – e quest’ultimo ne avrebbe più bisogno di noi - sono titubanti a chiederne l’intervento per paura dei mastini della troika e della definitiva perdita della sovranità nazionale. Intanto tutti gli indici del nostro paese precipitano a picco, mentre si intensificano i rischi di deindustrializzazione. Ciononostante, come se vivessimo nel migliore dei mondi possibili, domina il mantra della intoccabilità dell’Agenda Monti su cui battono la grancassa le classi dirigenti del paese (da non confondersi con Batman, Scilipoti e soci), nonché i centri di potere finanziario e le cancellerie europee e americane. Questa Agenda è anche l’arma di Renzi e di una parte importante dei gruppi dirigenti del PD, più seria e accreditata del Gianburrasca fiorentino, la quale la usa come strumento di ricatto verso Bersani e l’area a vocazione socialdemocratica di quel partito. A completare il quadro è ora giunta, non inattesa, la dichiarata disponibilità di Monti a continuare i compiti anche dopo le elezioni, dando a quella campagna anche l’obiettivo esplicito e credibile del Monti-bis per il dopo voto.
lunedì 1 ottobre 2012
In Senato Oltre l'austerità
Ecco la mia introduzione alla presentazione dell'e book al Senato. E' un po' lunga. Nei giorni prossimi un sunto su MicroMega online.
Ecco la registrazione del dibattito su Radio Radicale (che ringrazio)
http://www.radioradicale.it/scheda/361392/oltre-lausterita-presentazione-dell-e-book-a-cura-di-sergio-cesaretto-e-massimo-pivetti
Ecco la registrazione del dibattito su Radio Radicale (che ringrazio)
http://www.radioradicale.it/scheda/361392/oltre-lausterita-presentazione-dell-e-book-a-cura-di-sergio-cesaretto-e-massimo-pivetti
Presentazione al Senato.
L’e book rappresenta uno sforzo collettivo di denuncia delle politiche europee di austerità. Fra i partecipanti vi sono fra i migliori economisti eterodossi italiani, assai noti all’estero. Vorrei qui solo brevemente ricordare il successo del recente workshop per giovani economisti organizzato dal Centro Sraffa che ha tenuto oltre 50 giovani di mezzo mondo a discutere di temi eterodossi. E’ importante che il pensiero economico critico sia difeso e mantenuto vivo nell’accademia – un invito qui ai politici presenti – contro il tentativo di utilizzare la giusta valutazione della ricerca per far fuori chi dissente da una teoria economica dominante che la crisi economica ha certamente screditato, ma non rimosso dalle posizioni di potere. Altro che quarantenni! verrebbe da dire. Parlare oggi con un giovane economista tipico (un bankitaliota per capirci) fa mettere le mani nei capelli a chi ha studiato con i Garegnani, Caffè, Sylos, Graziani e tanti altri maestri (ma naturalmente il menzionato workshop dimostra che vi sono ragazze e ragazzi che pensano con la testa propria). La difesa del pluralismo degli insegnamenti di economia appare dunque ineludibile, e un appello verrà in tal senso diffuso a breve da studenti e docenti. Su questi temi vorrei che davvero da qui uscisse un impegno.
Il libro è anch’esso rappresentativo di un pluralismo di idee. Vi è, tuttavia, più di un elemento che unisce i contributi. In primo luogo che da una diagnosi sbagliata delle cause della crisi non può che seguire una cura sbagliata. L’origine della crisi non è fiscale; l’austerità l’aggrava in una inutile fatica di Sisifo di riaggiustare i conti. Ci unisce anche l’idea che occupazione, crescita, e si badi bene, produttività dipendano fondamentalmente dalla domanda aggregata e non da politiche dell’offerta, necessarie ma non sufficienti. Peraltro nei riguardi di queste politiche siamo assai distanti dalle posizioni dominanti e dai vincoli europei e per un intervento pubblico nella politica industriale. E comunque qualunque politica di modernizzazione del paese è difficilmente perseguibile in un clima di deflazione.